La riabilitazione delle paralisi del VII nervo cranico - Teorie e proposte terapeutiche

di Lotter - Quinci • 2012 • dettagli prodotto

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DESCRIZIONE

La lettura del testo suggerisce una prima idea: che esso sia una testimonianza del modo di essere – cioè di pensare, di agire professionalmente e di confrontarsi con la persona assistita – degli autori Michele Lotter e Antonio Quinci. Una valutazione più approfondita porta a ritenere che lo scritto sia non solo una sorta di biglietto da visita dei due autori, ma, più compiutamente, l’espressione di un metodo di approccio proprio del fisioterapista e dei professionisti della riabilitazione in generale. Gli autori sono i portavoce, esperti e lucidi nell’esposizione, di questo metodo. La coerenza di pensiero con cui si esprime lo staff dei loro colleghi che hanno collaborato alla stesura del testo e le indicazioni che provengono dalla letteratura professionale citata nel libro confortano questa valutazione.Il libro, in quanto espressione di un metodo, propone e approfondisce alcuni punti di riferimento su cui costruire ragionamento ed attività professionale, mettendo così al bando ogni possibile banalizzazione della materia trattata. La paralisi del VII nervo cranico è dunque occasione per presentare il metodo nei suoi profili generali – sollecitando nel lettore una riflessione sul significato della riabilitazione – e proporre una sua pratica applicazione in un ambito specifico.Il VII nervo cranico con la sua paralisi diventa paradigma, tramite il quale gli autori fanno cogliere il valore della persona e la sua dignità e, di conseguenza, il ruolo del professionista ed il suo impegno in un approccio riabilitativo focalizzato sulla dimensione espressiva, comunicativa e relazionale della persona in cura. Nel libro, si struttura così un percorso espositivo coinvolgente, che si muove su due o, meglio, su quattro piani di analisi ed approfondimento, simmetrici a due a due. Vi sono, da un lato, il piano della riflessione filosofica in genere ed epistemologica in particolare ed il piano dell’approccio alla persona nella sua concretezza. Poi, da un altro lato, sono considerati il piano del soma e della complessità bio-anatomo-meccanica e quello della comunicazione - relazione, con i connessi risvolti psicologici. Il discorso si sviluppa su tutti questi piani, ponendo costantemente attenzione agli obiettivi della riabilitazione in rapporto alla specifica persona ed applicando rigorosamente, di volta in volta, le pertinenti conoscenze scientifiche.