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copertina di Ecografia diagnostica ed interventistica della mammella

Ecografia diagnostica ed interventistica della mammella

di Michelin - Levy  • 2001  • dettagli prodotto

non più pubblicato

€  80,00

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DESCRIZIONE

Tecnica singolare perchè si distingue dalla mammografia fondamentalmente per la sua attuazione pratica, la sua realizzazione ed anche per l’ origine della sua informazione, l’ esplorazione ultrasonografica del seno è il prolungamento della mano che palpa, gesto artigianale, unico ma non certo paragonabile tra un operatore e l’ altro. Dunque questa tecnica si distingue dalla mammografia, esame standardizzato, che necessita di apparecchi sempre più sofisticati e di un’ organizzazzione complessa che permette, soprattutto, la riproducibilità dell’esame. L’interpretazione della mammografia può essere realizzata in maniera differita e da diversi lettori. Diversamente si può dire per l’ ecografia ed in particolare per l’ ecografia mammaria, lunghe sequenze di immagini fuggitive tra le quali l’ operatore sceglierà, in tempo reale, quelle che per lui sono le più suggestive. La documentazione conservata è una scelta personale, immagine finale di un’impressione acquisita direttamente nel corso dell’ esame. È dunque questa scelta personale che condiziona la qualità dell’ esame, la credibilità della diagnosi. Questa è una delle ragioni essenziali per cui l’ ecografia mammaria non può sostituirsi alla mammografia in quanto esame di depistage, di prima scelta. Un’ altra singolarità dell’ ecografia mammaria consiste nell’ origine dell’ informazione. La mammella ( eccetto le zone lipomatose ) rappresenta il luogo di contrasto ideale per gli ultrasuoni. L’ ecografia mammaria è una metodica d’ indagine molto sensibile che dà numerose considerevoli informazioni, molto superiori alla sensibilità della pellicola radiografica che troppo spesso è disturbata da effetti di sovrapposizione ed anche di sommazione che deteriorano l’ immagine. Ma secondo una legge fisica ben conosciuta, la specificità è funzione inversa della sensibilità. Da queste diverse considerazioni deriva l’ indicazione principale all’ ecografia mammaria ( eccetto nel caso di una donna giovane ): è un aiuto all’ esame mammografico. L’ uso congiunto della mammografia e dell’ ecografia mammaria da più di 25 anni ci permette di affermare che in un rapporto da 1 a 4, se non da 1 a 3, la sensibilità dell’ ecografia richiama la nostra attenzione su un settore mammario particolare di cui si riprenderà il discorso per un’ analisi radiologica ( lastre ben eseguite, incidenze varie, lastre con particolari ed ingrandimenti ). Questa complementarietà esemplare a riguardo della mammografia troppo spesso buia ( eccetto che per l’ individuazione delle microcalcificazioni ) non ci permetterà di dire alla paziente " non vedo niente " ma " non c’ è un’ immagine sospetta ". Questa sfumatura semantica ci consente di affermare che è inquietante pretendere di occuparsi dell’ immagine mammografica senza l’ aiuto di una tecnica ecografica affidabile in completamento, spesso determinante, alla mammografia. Infatti, la mammografia da sola è troppo spesso condannata a sostituire un problema con un altro problema. Alla fine delle indagini frasi come " da controllare fra 6 mesi " o " controllo attento e ravvicinato ", motivo di angoscia insopportabile per la paziente, devono sostituirsi almeno in due casi su tre ad una risposta del tipo " assenza di lesioni mammarie sospette sia alla mammografia che all’ecografia " che porterà ad un controllo la cui frequenza dipenderà dall’ età della paziente. La stessa cosa è valida per l’ ecografia interventistica del seno che ha ormai preso il suo posto nell’arsenale diagnostico della patologia mammaria. Le varie pubblicazioni, fin dagli anni ’80, hanno dimostrato che la maggior parte delle lesioni sospette con la diagnostica per immagini, si rilevavano benigne quando venivano operate. Questa inflazione di interventi diagnostici pone chiaramente dei problemi etici ed economici, soprattutto quando si propone l’estensione delle campagne di dépistage. Era dunque necessario disporre di metodi che permettessero di conoscere la reale natura delle anomalie messe in evidenza dalla mammografia e dall’ ecografia per migliorare il valore predittivo positivo delle biopsie chirurgiche. Per molto tempo l’ agospirato è stata la sola tecnica disponibile per l’ analisi delle lesioni palpabili e soprattutto non palpabili. Purtroppo, nella pratica quotidiana, ha una percentuale elevata di prelievi insufficienti e di falsi negativi. Così, per queste ragioni, il solido principio secondo il quale " una citologia negativa non ha valore " porta ancora ad operare troppe lesioni benigne, facendo perdere molto credito a questa tecnica. Quando si identifica un cancro, l’ agospirato non ne permette una caratterizzazione completa. Quanto alle microcalcificazioni, queste sfuggono totalmente all’ agoaspirato. All’ inizio degli anni ’90, sono comparse le microbiopsie con pistola automatica. È stato allora possibile provare formalmente la natura benigna di un gran numero di lesioni prima ambigue o di caratterizzare in maniera più completa un cancro. Come ogni tecnica medica, questa non è perfetta e dipende soprattutto dalla qualità delle indicazioni e dall’ esperienza dell’ operatore. La maggior parte delle pubblicazioni dopo quasi 10 anni mostra che, in mani esperte, la sua affidabilità è prossima al 100% per le lesioni solide visualizzate con l’ ecografia. Questa tecnica conosce costanti evoluzioni nel materiale utilizzato ed anche nel concetto di prelievo. Così le tecniche di biopsie - agoaspirazione offrono una diagnosi di natura sempre più precisa delle lesioni solide e dei focolai di microcalcificazioni. Si tratta di un progresso considerevole nel bilancio diagnostico e nella scelta terapeutica delle lesioni palpabili e non palpabili di cui devono poter benificiare oggi le donne. Così i progressi realizzati nella diagnostica per immagini ecografica ed interventistica della mammella partecipano, a loro volta, al miglioramento della prognosi del cancro del seno.

DETTAGLI PRODOTTO  torna su

ISBN: 9788876205781

Titolo: Ecografia diagnostica ed interventistica della mammella

Autori:

Editore: Verduci

Volume: Unico

Edizione: 2001

Lingua: Italiano

Finitura: Copertina rigida

Misure: 19x27 cm

Pagine: 230

Peso: 0.9 kg

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