Diagnostica differenziale della dispnea acuta in pronto soccorso

di Bellone - Caironi - Etteri - Gadda - Rossi - Mellace - Binda • 2018 • dettagli prodotto

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DESCRIZIONE

L’idea di un piccolo testo, di facile consultazione ma saturo di tutto il percorso del paziente con dispnea acuta, dal momento del triage alla “porta”, dall’entrata in sala visita, alla valutazione clinico-anamnestica, dalla diagnostica di laboratorio ed emogasanalisi all’esecuzione dell’ecografia toracica fino all’utilizzo della metodica della Ventilazione Non Invasiva, deriva dal bisogno formativo, ancora molto sentito e pressante, di molti colleghi e infermieri che lavorano in Pronto Soccorso. Questo bisogno è dato non solo da una richiesta prioritaria di conoscenze ma anche da 3 considerazioni: 1) fare una corretta diagnosi differenziale della dispnea acuta in PS è difficile (la letteratura stima l’errore diagnostico maggiore del 20%); 2) l’insufficienza respiratoria acuta, che spesso accompagna la dispnea in PS, costituisce una delle patologie time dipendenti, cioè una patologia in cui “il tempo è vita”. Questo implica la necessità di agire velocemente e sbagliare il meno possibile per poter incidere favorevolmente sull’outcome dei nostri pazienti; 3) il ruolo del medico di PS è un ruolo strategico, decisivo nel definire il percorso più appropriato per il paziente, dalla diagnostica differenziale, alla stratificazione del rischio fino alla sua stabilizzazione clinica. Per fare tutto ciò, è fondamentale costruire un bagaglio di conoscenze necessarie alla sfida culturale che la realtà ci pone di fronte, soprattutto in termini di prolungato tempo di permanenza dei pazienti in PS, che presuppone inevitabilmente la responsabilità della loro gestione, la migliore possibile.
Il tentativo di presentare un testo “diverso” dagli altri si è basato sul lavoro in equipe di medici e infermieri che hanno lavorato e lavorano in Dipartimenti di Emergenza, a contatto tutti i giorni con pazienti critici e la consapevolezza che le competenze, la cultura, la sinergia e l’esperienza dei medici e infermieri è per buona parte condizione essenziale per lavorare meglio, con più soddisfazione e con migliori risultati.